Project Description

La Medicina Narrativa è una metodologia di intervento che considera la malattia come esperienza umana e accoglie le storie di pazienti e operatori sanitari come doppiamente rilevanti: in quanto favoriscono il benessere psicofisico di chi narra attraverso l’elaborazione del proprio vissuto, e perché esprimono indicazioni rilevanti per il miglioramento del percorso di cura del singolo ammalato, o di tutti coloro che attraversano un’esperienza simile.

Secondo le parole di Rita Charon, che può essere considerata una iniziatrice, si tratta di «una medicina esercitata con sensibilità narrativa in grado di riconoscere, recepire, interpretare, e capace di empatia con le storie di malattia» (Charon, 2006).

La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence Based Medicine (EBM) secondo il presupposto che quanto è provato come valido non possa essere applicato in modo asettico e identico in tutti i casi e per tutte le persone. Ritiene che l’operatore sanitario annoveri l’ascolto e la comunicazione con il paziente tra i propri specifici strumenti di intervento, con la stessa dignità di ogni altra pratica. Il terapeuta che unisce alle proprie competenze un approccio narrativo si occupa del benessere globale del malato e del suo sistema familiare, così da favorire un’adesione più consapevole alla terapia.

L’ascolto del paziente, inoltre, qualifica il processo di cura in quanto porta alla luce ciò che potrebbe sfuggire a un approccio standardizzato. Richieste e osservazioni, se prese in adeguata considerazione, segnalano l’imprevisto e favoriscono gli aggiustamenti che possono risultare necessari durante la cura. Questo rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate, e conferisce al paziente un ruolo di coprotagonista nel percorso.

Esempi di strumenti della Medicina Narrativa sono: la narrazione della propria storia da parte del malato attraverso parole, immagini, fumetti ecc.; la “cartella parallela” compilata dagli operatori sanitari; la raccolta di interviste individuali o di gruppo sull’efficacia dei percorsi terapeutici relativi a determinate patologie; la proposta di trattamenti sotto forma narrativa (es. per i bambini, o per persone con particolari difficoltà).

La coop. Rabilitare adotta nella sua pratica clinica un approccio narrativo, vale a dire di attenzione personalizzata al malato e ai suoi familiari, per una presa in carico olistica e multidimensionale, ma è in grado anche di offrire percorsi specifici di Medicina Narrativa volti a:

  • documentare l’esperienza di cura intorno a particolari condizioni o patologie attraverso la raccolta di narrazioni di ammalati, caregiver e operatori sanitari, anche per trarne elementi di valutazione e stimoli al miglioramento della qualità della presa in carico;

  • accompagnare singoli o gruppi che hanno vissuto un’esperienza simile, di malattia, di cura o comunque dirompente rispetto alla propria quotidianità (ammalati e operatori sanitari, ma anche persone che stanno affrontando un evento che mette in pericolo il loro benessere psicofisico), per ripercorrere quanto hanno vissuto, rielaborarlo attraverso la narrazione e rileggerlo nel tessuto del proprio percorso esistenziale;

  • affiancare singoli che desiderino scrivere la propria storia di vita – o parte di essa – come dono per i propri amici o familiari, o semplicemente per lasciare una traccia di sé. Accade infatti che, proprio in coincidenza con la necessità di affrontare una patologia o un evento critico di pari rilevanza, emerga il desiderio di affidare alla pagina scritta eventi, relazioni e pensieri della propria storia, e coop. Riabilitare è in grado di sostenere con discrezione questo processo indipendentemente dalla capacità espositiva della persona coinvolta, dal suo grado di istruzione o dal livello culturale.

Tutti i percorsi appena descritti possono svolgersi sia in presenza sia online.

Quaderni S.A.I. (Sono Ancora Io)

Capii che quel vuoto bisognava colmare con parole di luce

Anna Maria Ortese, il Porto di Toledo

L’intervento chirurgico per tumore al seno tocca una donna nel profondo. Insieme alla minaccia per la propria salute fisica, comporta la necessità di ridefinire l’immagine di sé e le relazioni più intime, a partire da quella con sé stessa e con il proprio corpo.

Il progetto Quaderni SAI (Sono Ancora Io) arricchisce con l’apporto innovativo della Medicina Narrativa l’esperienza condotta con il progetto S.A.I. da Cooperativa Riabilitare e ANDOS, Comitato di Ferrara, nel triennio 2017-2019.

Quaderni SAI si rivolge a donne operate al seno nel periodo 2019-21 e si sviluppa attraverso diversi strumenti – lo yoga, l’ascolto profondo, la narrazione, l’autobiografia – che coinvolgono la persona nella sua interezza, in un clima di attenzione al singolo e di rinforzo reciproco.

Con la pratica dello Hatha Yoga il corpo nella sua globalità beneficia di maggior scioltezza, resistenza e forza mentre si affina la capacità di usare lo sguardo interiore, la percezione dello schema corporeo, dei limiti e, a partire da questi, delle possibilità. Il corpo diviene il luogo dell’esperienza, del sentire, del conoscere e dell’evolvere.

La presenza della psicoterapeuta garantisce che il gruppo sia uno spazio accogliente e non giudicante e facilita la comunicazione e quegli effetti di risonanza e di rispecchiamento che consentono di trovare parole ed espressione per le proprie emozioni, senza forzature e nel pieno rispetto dei tempi di ciascuna.

Trasferire nella parola scritta, con semplicità, la propria esperienza è un modo per dialogare con se stessi nell’intimità della pagina ponendo le premesse per la condivisione all’interno del gruppo, nella misura in cui si vorranno offrire quelle parole al confronto con le altre partecipanti. Nelle esperienze che – come la malattia – producono uno strappo nella continuità dell’esistenza, la scrittura aiuta a rimarginare le ferite interiori e a radunare pensieri, emozioni ed esperienze per costruire una nuova immagine di sé.

Il percorso si articola in 10 incontri in orario pre-serale, a cadenza settimanale, condotti da:

Chiara Zannini, fisioterapista e insegnante di yoga, presidente di Riabilitare
Micaela Fergnani, psicologa psicoterapeuta specializzata in Psicologia della Salute
Elena Buccoliero, sociologa, specializzata in Medicina Narrativa.

La partecipazione è gratuita grazie al patrocinio di Fondazione Estense.

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I servizi di assistenza professionale domiciliare si possono prenotare dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 13, e dalle ore 14,30 alle ore 17 al numero 324 8917227 (segreteria) o direttamente dal form di questo sito:

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